Vista l'ora, vi lascio un assaggio di INVENTAMI...
buon divertimento ;)
«Avevo preparato una sorpresa, ma devo dire che neanche
la tua scherza» si avvicina e mi accarezza il sedere.
«Che sorpresa?» chiedo io.
«Un gioco bambolina» mi risponde.
«C’è una cosa che vorrei che tu indossassi stasera» piega
la testa.
«Puoi farlo per me?» chiede.
«Sì, ok» mi avvio in camera, cavolo mi ero preparata così
bene!
Sul letto trovo solo un paio di tacchi e basta! Provo a
guardarmi intorno per vedere se trovo qualcosa, ma niente. Oh cavolo vuole che
stia solo con le scarpe! La mia intimità fa un sussulto.
Mi spoglio e indosso le scarpe preparate da lui, sono
fottutamente alte ma di una bellezza unica. Decolté nere e tutto il tacco è
ricoperto da strass. Rimetto i capelli di lato e vado da lui. I suoi occhi
s’infiammano. Io vado a fuoco per l’eccitamento e per la vergogna!
«Non diventare rossa, non devi vergognarti di me, sei
bellissima» io sorrido. Mi accorgo che la tavola è stracolma di ogni ben di
Dio. Soprattutto pesce, frutta e dolci.
In mezzo alla stanza ci sono due sedie, una di fronte
all’altra. Il mio cuore e la mia vagina battono forte.
Allunga la mano per farmi sedere su una delle due sedie.
Mi lascio trasportare dal suo gioco.
«Hai fame?» mi chiede.
Annuisco.
Afferra un gamberetto, lo immerge in una salsa e si
avvicina «Apri la bocca» io eseguo, il sapore è straordinario. Il gamberetto è
tiepido mentre la salsa è freddissima, quel contrasto è delizioso. Si alza e
ripete la stessa cosa, ma il gamberetto lo mangia lui mettendosi seduto di
fronte a me. Ho desiderato di essere quel gamberetto. Si alza ancora, il mio
respiro è irregolare, e adesso?
Con le mani afferra un pezzo di aragosta abbastanza
grande, spruzza sopra il limone e poi adagia solo una punta nel peperoncino. Si
avvicina e si siede.
«Succhialo» mi dice. Apro la bocca, succhio tutto il
limone e il peperoncino, la mia bocca va a fuoco. Lo sfila e lo mangia, ora va
a fuoco anche il resto del mio corpo.
Quando ingoia, si avvicina e mi bacia «Ci voleva il
limone» mi fa l’occhiolino, io sorrido maliziosa.
Si alza di nuovo, mi agito sulla sedia. Afferra una
conchiglia enorme, prende una salsa e gliela adagia dentro. Si avvicina a me.
«Prendila solo con la lingua» io eseguo, tutta la salsa
mi sporca le labbra, avvicina la sua sedia e mi lecca, chiudo gli occhi, inizio
davvero a vacillare.
«Hai sete?» mi chiede.
«Sì grazie» rispondo io. Versa del vino in due calici. Si
avvicina ed io allungo la mano, lui si ferma.
«No! Signorina, ci penso io» avvicina il bicchiere ma non
tocca le mie labbra, apro la bocca e lui fa cadere il vino. Un po’ cade sul mio collo, lui
provvede subito a ripulire con la sua lingua ed io gemo.
Beve un sorso e poi lo lascia fare anche a
me. Si alza di nuovo e prende un piatto, sopra ci sono tutte le verdure.
«Inizio ad avere fame» la sua frase è terribilmente
maliziosa. Prende una carota…
«Apri le gambe» io rimango a guardarlo spaventata.
« Fidati di me»
Io mi fido e apro
le gambe come mi ha chiesto. La punta della carota striscia e stuzzica il mio
clitoride, io sono già bagnata. Abbasso la testa all’indietro, esasperata ed
eccitata dal suo gioco, lo chiamo ansimante.
«Dimmi, vorresti che la mettessi dentro?» mi rendo conto
che lo voglio eccome, il mio sì è pieno di desiderio. Lui continua a
strisciarmi in silenzio, poi la toglie e la morde, apro la bocca dallo stupore
e dal desiderio.
TRATTO DA INVENTAMI ( primo volume della trilogia)
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